Se penso che per anni sono passata davanti a Levanzo senza mai metterci piede, mi domando come abbia fatto a sprecare tutto questo tempo lontana da lei.
La più piccola delle Egadi (isole al largo di Trapani, nella Sicilia occidentale) non gode della stessa fama della grande Favignana, specialmente per noi palermitani, eppure è un paradiso naturalistico a portata di tutti, un regno di pace lontano dalle mete più battute.
Dato che ci sono stata per la seconda volta una settimana fa, alcune mie amiche su Instagram mi hanno chiesto di riassumere un po’ qualche informazione utile, per cui eccomi con la lacrimuccia pronta a parlarvi dell’isola che (non) c’è.
Premessa: non può essere un post esaustivo, perché non conosco l’isola così bene (anzi). Diciamo che è un’infarinatura per chi non sa nemmeno dove sia sulla mappa.
Aggiornamento: sono stata sull’isola altre due (!) volte finora, per cui aggiungerò nuove parti a questo post con impressioni più aggiornate o nuove informazioni.
Arrivare a Levanzo
Gli aliscafi per Levanzo della Liberty Lines partono da Trapani, e fanno tappa in tutte e tre le isole (Marettimo, la più distante, è sempre l’ultima). Da Palermo abbiamo raggiunto Trapani con un comodo pullman Segesta, ma ovviamente se preferite guidare, potete arrivare in auto e lasciarla in uno dei tanti parcheggi custoditi (oppure no, fate voi).
Dove dormire
Io e mia sorella quest’anno abbiamo prenotato su Booking Cala Dogana Guest House, un appartamento SUL MARE con una vista pazzesca su Cala Dogana. Ci si addormenta e risveglia con lo sciabordio delle onde, un vero sogno. Ad accoglierci c’era Anna, persona di una gentilezza e disponibilità unica che ci aveva già accolto due anni fa in un’altra casa, questa volta in campagna (di cui non ho i contatti perché credo che non sia disponibile al momento).
Vi consiglio comunque di contattare direttamente tour operator o persone del posto, perché ci sono molte più opzioni di quelle disponibili sulle varie piattaforme. Sull’isola ci sono anche resort e sistemazioni più fancy, se è quello che fa per voi. Ma non tantissime, eh, è pur sempre un’isola mignon.
Aggiornamento: mi è capitato di alloggiare anche alla pensione Paradiso e mi sono trovata bene; la mia stanza non era all’ultimo grido, ma onestamente non mi è mancato nulla. Stanza spaziosa, bagno con doccia e bidet (a volte manca per ragioni di spazio in alcune case sull’isola), personale super gentile. E anche lì mi svegliavo con il suono delle onde.
Mare, escursioni, cose belle
Se possiamo flexare un attimo, come dicono i gggiovani (sì, insomma, vantiamoci) l’area marina protetta di Levanzo è la più grande del Mediterraneo. Informazione che vi snocciolo così ma che non avrei saputo senza il giro dell’isola fatto insieme a Mauro, guida naturalistica che ci ha scarrozzate in gommone per calette incantevoli, piene di pesci di cui ignoravo i nomi (neanche fossi sicula, tzk).
Il bello di quest’isola è che la barca non è necessaria (Marettimo, parlo con te), le calette raggiungibili a piedi sono tante e meravigliose (Cala Minnola con la sua pineta rinfrescante e il Faraglione sono facilissime da raggiungere anche in tappine, pardon, ciabatte), ma il giro in barca è assolutamente da fare e sull’isola non mancano le opzioni. Anche perché, lo dico, non sarei mai arrivata a piedi fino a Cala Tramontana.
Il nostro giro è durato circa due ore, abbiamo avuto tutto il tempo di fare bagni nei punti più belli e girare con la maschera (o, nel mio caso, passare due ore a cercare di disappannarla, nuotando rigorosamente a cane). Avevo fatto un giro dell’isola anche due anni fa ma il mio ricordo era tutt’altro che idilliaco, principalmente per la presenza di famiglie rumorose a bordo, mentre questa volta eravamo solo noi e mi sono davvero goduta le bellezze dei fondali senza stress. Stupendo.
Il contatto di Mauro lo trovate qui.
Aggiornamento: ho fatto il giro in barca anche con Cristian, a bordo della sua Calypso, e non posso che consigliarvi anche lui. Trovate il suo contatto qui. Se poi volete fare un giro fino a Marettimo o un tour dell’isola con pranzo incluso, dovete contattare Franco e Alida. Ancora non mi è capitato di fare un giro a bordo della loro Viola, ma lo riservo per la prossima volta.
Non solo mare
Altra cosa assolutamente da fare è la visita alla Grotta del Genovese, che conserva esempi di arte rupestre del Paleolitico e del Neolitico (!!!).
Purtroppo io sono fortemente claustrofobica e l’ingresso è troppo angusto per me, e anche se all’interno la grotta è ampia, ho dovuto rinunciare in partenza dopo aver visto un video su YouTube. Però se non soffrite di disturbi simili, vale assolutamente la pena: ripeto, arte rupestre! Prendi questa, Favignana.
Da non perdere poi il tramonto al Faraglione. Bello, bellissimo a tutte le ore, ma al tramonto è speciale.
Infine, trekking: se non fa troppo caldo l’isola si può girare tutta a piedi, meglio con una guida, ed è un’esperienza che vorrei fare in primavera per vederla tutta verde.
Cibo e amenità varie
Non so se l’ho già detto, ma Levanzo è piccolina. Il paese è concentrato in una lingua di terra di case bianche, con un mini market, negozietti di souvenir, qualche ristorante e una panetteria. Ci si muove principalmente a piedi e non ci sono bici a noleggio.
Si mangia bene ovunque, dalla colazione alla cena, ma se per caso passate di lì in giornata dovete almeno provare il cabbucio, il panino tipico di Levanzo fatto alla panetteria La Chicca. E se avete un po’ di tempo, vi consiglio anche il loro aperitivo da gustare sul muretto.
Se invece cercate una selvaggia vita notturna, non mi pare che l’isola punti a quello (citofonare Favignana per locali incasinati), ma meglio chiedere a chi ne sa più di me: io alle 23:30 ero già a letto, cosparsa di Autan (ecco, sì, portatevi Autan e Vape perché a seconda del periodo le zanzare potrebbero dare problemi).
Aggiornamento: è vero, sull’isola non ci sono localini fancy fighetti che ti fanno strapagare un gin tonic sul mare o discoteche dai nomi esotici, ma la vita notturna non manca, e ho potuto sperimentarlo in prima persona nei miei viaggi successivi. Già, proprio io che andavo a dormire alle 23:30.
Levanzo è un’isola giovanissima, in cui ogni anno si ritrovano ragazzi di tutte le età che la animano con il loro entusiasmo. Non è raro, dopo mezzanotte, ritrovarli con la chitarra in mano davanti villa Burgarella a cantare a squarciagola, o vederli diretti da qualche parte con luci e musica per far festa fino a tardi.
Ma sull’isola vengono organizzati anche eventi veri e propri, come musica dal vivo, dj, cene di beneficenza, cineforum; ed è praticamente tutta opera dei ragazzi dell’associazione Libeccio.
Se per la prima volta in eoni ho passato un Ferragosto divertente, ballando fino alle 5, lo devo a loro.
Levanzo, l’isola che c’è
Mi rendo conto di aver parlato di quest’isola dando per scontato un po’ di cose, per esempio che non ci sono spiagge di sabbia, che è meglio avere delle scarpe da scoglio (io rimango fedele alle Teva con cui cammino anche per i sentieri), e che è un’isola per chi ama profondamente il mare.
Per chi ama guardare i fondali, riconoscere i pesci, ma anche oziare all’ombra dei pini o sui ciottoli bianchi.
No, non ha il “glamour” delle Eolie, dove ormai ci sono più lombardi che siculi, ma la sua bellezza è proprio questa. Questo suo esserci e non esserci, affacciata su uno specchio di mare smeraldo così bello da non sembrare vero. L’unica meta in cui penserei di andare da sola, perché la sento a misura mia.
Sì, Favignana è stupenda, la giri in bici, in auto, ci ho passato le estati più belle della mia vita. Marettimo ha le Dolomiti a picco sul mare, è forse uno degli spettacoli più incredibili che abbia mai visto. Ma Levanzo, che in fatto di bellezza non ha nulla da invidiare alle sue sorelle Egadi, credo che scelga con cura da chi farsi amare. Ha senso questa cosa? Chi lo sa, per me sì.
Se ci andate, fatemi sapere. E ascoltate questa canzone di Dimartino, perché penso che alla fine Levanzo ci sia, è l’isola che c’è.
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Disclaimer: come sempre questo post è frutto della mia esperienza, non è esaustivo e soprattutto nessuno mi ha pagato per scriverlo né mi ha regalato nulla! Mannaggia! Ma meglio così.
Jasna Kalc
Posted at 10:55h, 19 LuglioSembra un sogno, grazie!
Lorena
Posted at 17:06h, 27 AgostoI tuoi racconti mi strappano sempre più di un sorriso, grazie per il racconto!
gliuppina
Posted at 09:45h, 06 SettembreGrazie a te, Lorena! 🙂