Certe Converse non finiscono, ep.3: Chuck 70

Eccoci al terzo episodio dedicato al binomio Converse e piedi problematici (i miei), il primo capitolo introduttivo in cui vi parlo delle Move lo trovate qui, il secondo dedicato alle Chuck con la zeppa è qua, oggi invece vi allieterò con una breve disquisizione sulle Chuck 70, la versione fighetta delle classiche All Star.

Se vi state chiedendo di quante scarpe tutte più o meno uguali ha bisogno una persona, la risposta è “probabilmente meno di quelle che ho io”, ma avere vissuto per anni lontana dalle Converse ha segnato profondamente la mia psiche da mani bucate.

Basta e avanza un paio di Chuck, ma sappiamo bene che chi ama le sneakers spesso si fa prendere la mano (o il portafoglio).

Sì, ok, parliamo delle Chuck 70

Ho scoperto questo modello grazie a un’opera di influencing fatta da mia sorella, con cui regolarmente ci troviamo a parlare di belle calzature e a giustificare i reciproci acquisti.

Le Chuck 70 sono un modello rivisitato delle classiche All Star spacca-piedi della mia adolescenza. A parte alcuni dettagli estetici (come le cuciture e la punta lucida), hanno una suola ammortizzata OrthoLite (!!!), il che le rende veramente la SVOLTA.

In pratica è come riavere le care vecchie Converse (pagandole ovviamente di più) senza però soffrire di mal di piedi.

Io le ho prese sul sito Space23, anche questa volta in sconto (62 €) e ovviamente bordeaux, come il mio primo paio.

Livello comodità: eh

Tra i tre modelli che ho, lo dico chiaramente, sono di sicuro le meno comode. Rimangono un po’ rigide, e la suola vuoi o non vuoi è leggermente sottile e piatta, quindi non possono essere (per le mie esigenze) delle campionesse di comodità.

La cosa però più importante è che non mi danno alcun problema ai piedi e quando le indosso mi sento veramente felice.

Chuck 70

Non posso che concludere questa serie citando “Second Hand” di Michael Zadoorian: “Da piccoli possediamo una cosa, e da grandi siamo disposti a ricomprarla per cento volte il suo prezzo originale. Crediamo di ricomprare la giovinezza, o l’innocenza, ma in realtà ci stiamo ricomprando l’ignoranza. Vogliamo ricordarci un tempo nel quale sapevamo molte meno cose”.

E ora giuro, non ho altre Converse da mostrarvi (per il momento).

Alla prossima monomania!

Disclaimer: questo post è frutto della mia esperienza, le scarpe mostrate sono state acquistate da me, nessuno mi ha pagato per scriverlo.

2 Comments
  • La_Zzu
    Posted at 19:44h, 30 Giugno Rispondi

    Ho da poco riesumato un paio di converse comprato qualche anno fa proprio sull’onda di quell’attaccamento affettivo misto a nostalgia che tu hai descritto benissimo. Dopo l’acquisto e un primo tentativo (miseramente fallito!) di indosso le avevo messe da parte, meditando di caricarle su vinted.
    Ringrazio il training fatto con le vans estive per aver riabituato il mio piede a quella scomodità che solo le converse sanno fornire.
    Per il prossimo acquisto nostalgico, grazie a te, ora so su quale modello buttarmi.

  • gliuppina
    Posted at 20:44h, 30 Giugno Rispondi

    Gli acquisti nostalgici sono i miei preferiti! Infatti avevo provato a buttarmi sulle Gazelle (ne avevo un paio stupendo a 14 anni) ma i miei piedi ancora dicono no. Mannaggia alla vecchiaia!

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