Prima di assaggiarlo da Dishoom (un ristorante indiano di Londra super super buono), non pensavo che il Chai Latte facesse per me. Spezie, chiodi di garofano maledetti (lo becco sempre io quell’unico che mia madre mette nel ragù), LATTE abbinato al tè: ORRORE.
E invece in quel dicembre gelido in fila per entrare a ingozzarmi di Black Daal mi è stato offerto questo bicchierino di profumatissimo Chai Latte, e da lì è stato amore. A distanza, nei ricordi, finché non ho deciso di comprare un tè chai e cimentarmi anche io.
Ecco come lo faccio, in due versioni probabilmente sbagliate ma entrambe buone, ve lo assicuro.
Foto senza fronzoli, molto sfocata. Sorry!
Chai Latte versione 1: “Insulto a secoli di civiltà”
Prendo una bustina di Chai Tea e la metto in infusione in poca acqua calda (portata a bollore) per circa 8 minuti.
In un montalatte o cappuccinatore (il mio è Nespresso ed è veramente fancy, ma va bene anche quello del negozio tutto a un euro) metto del latte vegetale e quando è pronto e ben schiumoso lo verso sul tè. FINE.
Se il latte è privo di zuccheri, alla faccia di chi mi vuole male aggiungo un cucchiaino di sciroppo d’acero, che ci sta benissimo.
Chai Latte versione 2: “Chiamate gli Avengers”
Faccio bollire a fiamma bassissima il latte (sempre vegetale, nel mio caso), spengo il fuoco e immergo la bustina di tè, causando uno strappo nel continuum spazio-temporale.
Concludo con un po’ di latte vegetale montato a dovere. FINE.
Anche se questa cosa può farvi inorridire, mi è stato detto che in India il Chai Latte si fa così. Posso contraddire le voci a me giunte? Giammai, mi fido di loro, è CERTAMENTE un’ottima tecnica. E vi assicuro che così viene DELIZIOSO.
In caso potete fare come la mia amica e nutrizionista Salvina e immergere la bustina in un mix di acqua e latte (metà e metà). Lo alleggerite un po’, senza dubbio.
Altra variante ancora più sfiziosa è fare il Chai Latte da zero, mettendo in infusione il tè nero con le spezie che preferite (cardamomo, pepe nero, cannella, il malefico chiodo di garofano…). Io ovviamente non ho questo sbatti e soprattutto i chiodi di garofano a casa mia non entrano.
Sì, ma che Chai? (Ah, che fine umorista)
Vi consiglio due Chai Tea buonissimi:
Quello VAHDAM preso su Amazon (sigh), pochi ingredienti ma di qualità ECCELLENTE. Se guardate le bustine vedrete le spezie una per una. Sembra sia prodotto in modo etico e rispettando la stagionalità dei prodotti.
Quello del DM che mi ha regalato Suhrya, ha più spezie e risulta più dolce, non riesco a decifrare il tedesco nonostante il mio Erasmus di ben 4 mesi ad Heidelberg nel 2007 ma è SUPER BUONO! Credo non contenga tè nero ma Rooibos, se avete un DM vicino dategli un’occhiata.
Latte o latte di soia?
Ho provato il Chai Latte sia con il latte vaccino che con quello vegetale (avena, soia…). Indubbiamente il latte vaccino ha il suo perché, ma per me è un po’ pesante e preferisco optare per quello di soia.
L’Alpro fa una schiuma densa buonissima, è zuccherato quindi andateci piano, ma nel complesso viene fuori un’ottima merenda per un pigro pomeriggio autunnale (anche se io lo trangugio mentre lavoro per non addormentarmi sul PC).
E con questo post concludo il mio personale bombardamento sull’argomento (dopo avervi tediato su Instagram a suon di reel, stories e grafiche varie). Se lo provate fatemi sapere, mi pavoneggio sempre quando qualcuno trova utili i miei (inutili) post.
Vi abbraccio forte anche se non si può.
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