Doveva arrivare una pandemia per farmi scrivere un post di cucina su un blog a tema beauty, ma questa ricetta delle brioscine palermitane mi è stata chiesta così tante volte che meritava di essere pubblicata.
Merita anche perché è stato il mio primo impasto lievitato DELLA VITA, se escludiamo il pane fatto nella macchina del pane (che non richiede skill particolari a parte il pollice opponibile), quindi è una super soddisfazione ma anche una ricetta abbastanza semplice: se ce l’ho fatta io, potete farcela anche voi.
Ovviamente non l’ho inventata io, ma è farina (è il caso di dirlo) del sacco di Naura, la mamma del mio migliore amico: una cuoca eccezionale in grado di replicare qualsiasi prelibatezza sicula e non.
Probabilmente esistono un milione di varianti di questa ricetta, se ne conoscete qualcuna fatemi sapere.
Un paio di note sulle brioscine palermitane
Queste brioscine non hanno aromi, come le odiate (da me) brioche messinesi o catanesi, che sono spesso all’arancia (lo notate dall’impasto super giallo). Questo le rende versatili, adatte a essere farcite, una volta cotte, con la meravigliosa combo burro e prosciutto cotto – must delle feste dei bambini – oppure con nutella o, meraviglia delle meraviglie, con il gelato. La brioche con il gelato è veramente uno dei (pochi?) motivi per cui vale la pena vivere a Palermo, la butto lì.
Queste brioscine non hanno il tuppo, perché a Palermo nei panifici le trovate così, lisce e tonde (ma anche più piccoline e allungate), semplici o con del sesamo (cimino) sopra. Quelle con il tuppo sono più diffuse in gelateria, e credo abbiano un impasto leggermente più morbido, ma potrei sbagliarmi.
Ingredienti
Tornando alla ricetta, io ho provato due varianti: vi scrivo qui di seguito la ricetta originale di Naura, tra parentesi trovate eventuali modifiche da me sperimentate.
- 125 g acqua
- 125 g latte (in alternativa: solo latte, 290 g)
- 50 g burro fuso (in alternativa: 60 g di strutto fuso)
- 1 cubetto di lievito (io ho usato 7 g di lievito di birra secco)
- 250 g farina 00
- 250 g farina Manitoba
- 60 g zucchero
- 10 g sale
- facoltativo: 1 cucchiaino di malto (mai provato, l’avevo anche comprato ma come una scema ho dimenticato di metterlo).
Se avete una planetaria (io ho un KitchenAid) mettete le farine, il lievito (scoprite se sia il caso di riattivarlo nell’acqua/latte prima di impastarlo, il mio secco non lo richiede), lo zucchero, l’acqua e il latte. Impastate per un po’ a velocità non elevata, poi aggiungete il burro fuso e infine il sale. Credo che possiate seguire questo ordine degli ingredienti anche impastando a mano.
L’impasto deve risultare liscio, morbido e non troppo appiccicoso.
Lievitare, lievitare, lievitare!
Formate una palla, mettetela in un contenitore e coprite con pellicola o con un panno. Fate lievitare per almeno un’ora e mezza in un ambiente caldo: l’ideale è il forno spento con luce accesa. Io ho un bellissimo forno con programma lievitazione a prova di impediti e devo dire che funziona benissimo, ma la prima volta che le ho fatte non sapevo di questa mirabile funzione e ammetto che non sono lievitate per nulla (me ne sono resa conto guardando quelle di oggi, raddoppiate visibilmente).
Se fa freddo potreste accendere il forno per qualche minuto, farlo riscaldare un po’, spegnerlo e inserire il vostro impasto. L’importante, comunque, è che raddoppi: il tempo necessario varia a seconda della temperatura esterna.
Fatta questa prima lievitazione, dividete l’impasto formando delle palline: vi consiglio di pesarle per avere delle brioscine simili. Se vi piacciono piccoline, fatele da 50/60 grammi. Se vi piacciono più grandi, come queste in foto, andate sui 75/80 grammi. Per fare le brioscine occorrerà tirare i lembi dell’impasto verso il centro, non è difficile.
Fate lievitare di nuovo le brioscine in forno con la luce accesa, coperte da un panno, per almeno un’ora. Dopodiché riscaldate il forno statico a 180°C, spennellate la superficie delle brioscine con tuorlo e un goccio di latte (se vi piace, aggiungete il sesamo), e infornate per 15 minuti. Se vi sembrano pallide mettetele nella parte alta per qualche altro minuto.
Et voilà, le brioscine sono pronte! Potete conservarle in un contenitore ermetico o – ancora meglio – congelarle: una volta scongelate tornano soffici e morbide e sono perfette per la prima colazione o come merenda.
Spero di non aver scritto troppe corbellerie e soprattutto che le brioscine vi siano piaciute. Fatemi sapere se le provate, taggatemi, spammatemi più dei venditori (falZi) di telefonini su Instagram, voglio vedere le vostre creazioni. E se avete dubbi, io sono qui (al massimo chiamo Naura e chiedo a lei).
Rosei bacini a voi.
Diletta Buccheri
Posted at 17:04h, 22 SettembreCiao Elena Quante te ne sono venute in totale? Grazie
gliuppina
Posted at 19:27h, 19 OttobreCiao Diletta! Scusa il ritardo della risposta, Se non ricordo male erano più di 10, dovrei rifarle per esserne sicura però 😀
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Posted at 13:43h, 15 Settembrenhbtqq