Se un anno fa qualcuno mi avesse detto che nel 2019 mi sarei appassionata ai podcast avrei riso di gusto. Non sono mai stata un tipo da programmi radio, alle trasmissioni caciarone di Radio Dee Jay e ai soporiferi dibattiti in stile Radio Radicale ho sempre preferito le silenziosissime stazioni locali che trasmettevano successi pop del momento con solo qualche intervallo pubblicitario.
Poi, con Spotify, sono passata definitivamente alle mie canzoni preferite (rigorosamente senza pubblicità, sia lodato Spotify Family).
Eppure lavorare da soli a casa può fare brutti scherzi: finisce che tra un lavoro e un altro metti in ordine, fai il bucato, rispondi alle mail affettando una cipolla e nel frattempo c’è un silenzio assordante. TOMBALE.
Un silenzio che a volte nemmeno la musica può veramente riempire, perché càpita che perfino l’individuo più orso e misantropo del mondo abbia voglia di sentire qualcuno parlare.
Così un giorno ho aperto Spotify, sono andata nella sezione podcast e sono finita nel tunnellellelle.
Comincio oggi parlandovi di due tra i miei podcast preferiti, se l’argomento vi interessa farò anche una seconda parte. Enjoy!
Copertina – Storielibere.fm
Copertina (qui il link Spotify) è un podcast che (cito) spaccia consigli di lettura. Il termine non è casuale: li spaccia come fossero pericolosissime sostanze stupefacenti (e non a caso l’immagine è una sorta di pusher che al posto della faccia ha degli Adelphi), attraverso la voce dello scrittore Matteo B. Bianchi.
Ogni puntata del podcast è suddivisa in tre parti: si comincia con le “Letture in corso” di Matteo B. Bianchi, che seleziona tre libri uniti da un filo conduttore facendone una breve ma appassionante recensione. Non dimenticherò mai la puntata dedicata ai racconti, che mi ha fatto scoprire in un colpo solo Grace Paley, Amy Hempel e Lucia Berlin.
La puntata continua con un’interessantissima intervista a un libraio (o libraia) indipendente, uno diverso ogni settimana, ogni volta da angoli diversi della Penisola. È davvero bello sentirli parlare: lo fanno tutti benissimo, ti affabulano raccontandoti il loro lavoro (non senza aneddoti esilaranti) e ti consigliano le loro letture preferite. Grazie a loro nella mia totale ignoranza ho scoperto libri come Eureka Street di Robert McLiam Wilson o Le case del malcontento di Sacha Naspini, che è ancora nella mia lista dei desideri.
La puntata si conclude con gli “Sgoccioli“, i consigli di lettura tramite nota vocale di Whatsapp di uno scrittore (o scrittrice) famoso. Confesso che non capisco quasi mai una mazza da queste note audio, per cui credo di non aver mai preso nessun suggerimento da questa sezione della puntata.
A parte ciò adoro questo podcast, perché è riuscito dove neppure i book-blogger sono riusciti: farmi ricominciare a leggere e ad appassionare alla lettura. Certo, non è perfetto: Matteo B. Bianchi legge i suoi testi (in modo evidente) e all’inizio può dare l’impressione di essere poco spontaneo, ma appena comincia a parlare di libri riesce a fare appassionare chiunque alle storie che racconta.
Sono davvero felice di avere scoperto Copertina e al momento sono in crisi d’astinenza perché ho finito tutte le puntate a disposizione (di qualsiasi podcast correlato, tra l’altro. Ve ne parlerò un’altra volta).
Cinefacts – il podcast di cinefacts.it
Un registro decisamente diverso è quello di Cinefafcts, il podcast dell’omonimo sito dedicato al mondo del cinema e delle serie tv. È presentato da Paolo Cellammare e Teo Youssoufian, spesso in studio insieme ad altri redattori di Cinefacts, ed è un podcast divertente e più “caciarone”, che si prende il lusso di spassose divagazioni e facezie varie.
Anche questo podcast è diviso in varie sezioni: si commentano le news della settimana, i trailer in uscita, i film o le serie tv viste (con vere e proprie recensioni senza spoiler), il tutto condito da tantissimi consigli su registi da scoprire o film da recuperare (rigorosamente anticipati dalla frase-tormentone “fatevi un favore“).
Le puntate sono molto lunghe (circa 2 ore) e io amo ascoltarle a poco a poco, solitamente mentre sono impegnata a fare robe extra noiose come piegare i panni o struccarmi: è un vero e proprio programma di intrattenimento con il lato positivo di non essere affatto superficiale, anzi. Tutti i Cinefacters (si chiameranno così?) sono a vario titolo professionisti del settore e sentirli parlare di cinema è davvero godibile. Occhio alle puntate con Enrico Tribuzio in studio: sono decisamente le più esilaranti.
Come dicevo più su, le puntate di Cinefacts sono senza spoiler, fatta eccezione per le puntate Spoiler Special: magnifici approfondimenti su un singolo film (o una serie tv), che vi darà la stessa sensazione di quando, appena usciti dal cinema, passavate le ore a parlare con gli amici di ogni singolo dettaglio del film appena visto.
Quello su Star Wars episodio IX è stato utile più di una seduta dallo psicanalista, mentre quello su Harry ti presento Sally (uno dei miei film preferiti) mi ha permesso di apprezzare ancora di più un film già amatissimo, condividendo virtualmente questa passione con qualcuno che di cinema ne sa di certo molto più di me.
Potrei continuare a elencare altri podcast, ma per oggi mi fermo qui o rischio di scrivere un volume enciclopedico, come al solito.
Se avete consigli su podcast da seguire scrivetemeli subito, sono perennemente in astinenza e ho bisogno di nuove puntate come sottofondo alla mia skincare.
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Questo post riflette le mie opinioni, non è stato sponsorizzato (sigh) e non contiene link affiliati.
Isabella
Posted at 21:43h, 15 GennaioMolto bello questo articolo, grazie! Io sto girando intorno all’idea dei podcast, e anche degli audiolibri, per riempire un po’ come te quel tempo impiegato a fare altro (pulizie, manicure ecc) dove è quasi impossibile guardare qualche tutorial di YouTube (a proposito, sappi che alla mia età si passa facilmente da Wayne Goss a Clean My Space, che per altro ti consiglio vivamente per le dritte sulle pulizie). Vado ad aprire Spotify!