Io e mia madre insieme per negozi a Milano siamo una minaccia seria alle finanze familiari, soprattutto quando si parla di profumerie e roba simile: non c’è dubbio che sia stata Lei l’origine del mio amore folle per trucchi et similia, per cui davanti a qualche novità non si tira mai indietro, figuratevi io. Questa volta, però, oltre a comprare esosità di cui tratterò in futuro, le ho fatto scoprire il magico mondo del low-cost adolescenziale, ovvero i trucchi Essence. Insieme a lei ho provato i tanto decantati ombretti cremosi Stay All Day, finora da me snobbati in quanto non ne riuscivo a trovare nemmeno uno che non fosse già stato aperto. [Qui dovrebbe partire la mia filippica contro quelle facce di pupù che si truccano allo stand Essence non coi tester ma coi trucchi nuovi: a voi vada la mia maledizione, incivili bestie del dimonio].
Con mia maTre ho avuto più fortuna e ci siamo potute accaparrare tre tonalità intonse: Steel the Show, Stars & Stories e Rock Chic (che ho preso solo io). A questi ho affiancato un altro Stay All Day della collezione natalizia “Circus Circus”, nella tonalità “Raise the curtain for…”, che avevo dimenticato di avere (che bella persona che sono).
Ma bando alle ciance, parliamo di cose serie: il risultato è stato ottimo. La veneranda genitrice ha messo uno Stay All Day la mattina, senza primer, ha fatto svariate ore di auto per un incontro di lavoro e alla sera era tutto ancora lì. Io senza primer invece non metto naso fuori dalla porta, e ovviamente anche lì il risultato è stato ottimale. Il succo credo sia nei siliconi di cui questi ombretti sono zeppi: yei.
Per quanto riguarda i colori, potrebbero sembrare poco portabili – e invece no! Sono scintillanti, è vero, ma non fanno un effetto baldraccona, né tanto meno sedicenne in libera uscita. Non sono super pastosi, per cui si applicano in un secondo: credo siano perfetti per quando si è di super fretta; la ricetta che consiglio è quella di metterli su tutta la palpebra (monocolore, ovvio) e al massimo di tracciare una piccola riga di matita sulla palpebra superiore – magari solo all’esterno – per dare un po’ di carattere all’occhio.
Dagli swatch non si capisce granché, è vero, ma dovrebbero dare una vaga idea della consistenza degli ombretti. Il primo, quello sfocato argenteo (Stars and Stories), è il più usato dalla genitrice. A vederlo così sembra di rara volgarità, e invece l’effetto è luminoso ma non imbarazzante. Dato il prezzo irrisorio (intorno ai tre euro e qualcosa) non posso che consigliarli: gli stessi ombretti Chanel li vende a una trentina d’euro.
sandrinamyworld
Posted at 10:07h, 04 Settembrewow! ho visto che usciranno (o forse sono già nei negozi) altre 3 tonalità: rosa viola e blu….li voglio prendere assolutamente!
gliuppina
Posted at 22:52h, 04 Settembreil blu mi ispira molto! appena finisco gli esami vado a cercarli : ) grazie dell’info!
Irene
Posted at 23:47h, 04 GennaioGiusto due cose:
1) da me le collezioni belle non arrivano, o meglio non arriva nulla tranne la linea base. E questa è puntualmente razziata, quindi il problema non è trovare una confezione intonsa, ma trovarne una e basta. Che invidia.
2) di questi quando ne leggo mi innamoro, ma poi mi ricordo che quello che ho io (l’unico) ho difficoltà ad usarlo perché si stende a pezzettini, come se fosse composto di grossi glitter. E così resta. quindi addio ad una bella passata cremosa e uniforme. Ma perché voi siete tutte belle soddisfatte e io acchiappo sempre quello sfigatello? 🙁 🙁
gliuppina
Posted at 00:10h, 05 Gennaioti dirò, col senno di poi le cose sono cambiate molto e alla fine non li uso praticamente MAI. Sono stati soppiantati dagli stick di Kiko, senza dubbio alcuno. Ho utilizzato il nero durante queste feste, ma sempre come base. Poi dipende molto dai singoli colori: se noti anche dalla foto si vede che in alcuni il colore non è proprio uniforme, infatti questa recensione meriterebbe un bell’aggiornamento e delle prove più approfondite! quando li ho presi però ero entusiasta, soprattutto per la durata.
Per quanto riguarda le collezioni sono fortunata solo quando sto a Milano, giù a Palermo non trovo quasi mai una cippa 🙁