Quando ho comprato questo rossetto non sapevo cosa mi attendesse. Da nessun punto di vista: non avevo fatto caso al packaging, di cui fortunatamente il tester è sprovvisto, e non mi ero preoccupata di sincerarmi che il colore scelto (il 614 Lampone Scuro) mi stesse bene, o durasse più del tempo necessario per dire cowabunga.
Le sorprese, nel magico mondo dei Velvet Mat Satin Lipstick di Kiko, non sono mancate. Innanzitutto credo che abbiano il packaging più pretenzioso della storia dell’umanità. Diobbuono, nemmeno Armani fa dei rossetti così complicati da aprire, che se si è di fretta in ascensore si passa metà del tempo a stappare il rossetto. Teoricamente elegante, ma a me si è già rovinato dopo un mese. Per rendere l’idea di come si apre, ho fatto un fantastico video con la mia d90, che da allora si è data all’alcol. La musichetta dozzinale e gli effettini provengono tutti dall’iMovie di mia sorella.
Poi, lo stupore è stato positivo. Un’ottima resistenza (sia alla logorrea nerd che al cibo, meno alle pinte di birra), una consistenza molto idratante ma al contempo completamente mat (cioè senza brillantini e schifezzine sbrilluccicanti che detesto sui rossetti, e con un finish non lucido) – è quello che Kiko definisce “Satin”, un mat che non fa diventare le labbra secche come muretti isolani in un giorno di agosto.
Il colore, modestamente, è davvero bello. Insomma, promosso – 6 euro e novanta ben spesi.
[Win]: Kiko – i prodotti che ricomprerei « Vanity Nerd
Posted at 18:27h, 13 Novembre[…] questo magnifico rossetto ho scritto in passato, e non starò qui a ripetermi. Però dopo più di un anno riconfermo le sue qualità: dura a lungo, […]